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Gennaio, primo mese dell’anno, porta con sé buoni propositi per ricominciare con il piede giusto. Con lo stesso spirito nel 2019 abbiamo iniziato quel nuovo capitolo chiamato Semi di Tuscia. Quando abbiamo deciso di diventare “contadini”, eravamo perfettamente coscienti di assumerci un ruolo che va oltre la semplice produzione. Ci siamo sentiti subito responsabili del futuro del Pianeta. Sapevamo, infatti, che ogni nostra scelta avrebbe influito sulla fertilità dei terreni e sulla vitalità di flora e fauna. Dall’inizio, ogni nostra attività agricola è stata progettata per essere svolta in armonia con l’ambiente e avere un impatto positivo sull’ecosistema. Per essere sostenibili abbiamo preso il meglio dalle tecniche tradizionali e dai nuovi saperi. Questo ci ha portati allo studio dell’agricoltura rigenerativa e dell’agroforestazione.

Perché creare un sistema agroforestale

L’agroforestazione consiste essenzialmente nell’integrare gli alberi all’interno degli ambienti agricoli. Si crea, così, un sistema agricolo “stratificato”, che imita gli ecosistemi naturali, come il bosco. Infatti, le piante da frutto sono affiancate da alberi e arbusti funzionali per la biodiversità e tutti sono messi a dimora a seconda del proprio fabbisogno di luce. Nei sistemi agroforestali si riscontra una produzione maggiore e diversificata e un miglioramento della vitalità dell’ecosistema. Questo ci permette di essere più sostenibili, perché un sistema agricolo biodiverso, fertile e vitale richiede meno concimi e fitofarmaci. Molti studi scientifici dimostrano che l’agroforestazione preserva la fertilità del suolo, migliora la biodiversità, aiuta l’impollinazione, ma, allo stesso tempo riduce gli effetti dei cambiamenti climatici, come l’erosione del suolo, l’inquinamento e l’incidenza degli incendi.

Per caso, una abbiamo trovato una foto

A volte succede che alcuni incontri casuali arricchiscono la nostra vita di nuove esperienze. Abbiamo sentito parlare per la prima volta di agroforestazione grazie a Maura e Luca, due tirocinanti che ci hanno accompagnato nella primavera del 2023. In quel momento stavamo progettando il nuovo impianto di piccoli frutti. Più studiavamo i principi di questo sistema agricolo, più ci innamoravamo dell’idea di diventare parte di un ecosistema come elemento attivo, rigenerativo e non degradante. Nel frattempo, Lorenzo ha trovato una foto aerea del nostro terreno in località Colombrella a Marta. Questa immagine, scattata negli Anni ‘50, mostra che lì c’erano tantissimi alberi da frutto e da legno, poi sostituiti dalla monocoltura del grano. Tutto questo ci ha ispirato e a novembre 2023 abbiamo ospitato in azienda il corso annuale di agroforestazione, tenuto da Giuseppe Sannicandro, esperto di Agricoltura Rigenerativa e Permacoltura.

La nostra agroforesta

Durante il corso di Agroforestazione, oltre alle nozioni teoriche, abbiamo realizzato il nostro impianto di mirtilli. Oggi i filari corrono tra più di 100 alberi di albicocco, melo, ciliegio, pero, nocciolo, mandorlo, melograno, susine, fichi, corbezzolo, melograno e kaki e quasi 200 piante di pioppi, eucalipto, olivello spinoso, paulonia, sambuco, salice, frassino, acero e ginestra. A distanza di oltre un anno, crescono forti e rigogliosi e le piante da frutto hanno dato la loro prima piccola produzione. Camminando nella nostra agroforesta, proviamo una bellissima sensazione di armonia con il tutto. Siamo felici e onorati di portare avanti quanto realizzato con chi, come noi, crede nell’importanza di fare la propria parte per migliorare il mondo in cui viviamo. Ogni frutto ha il dolce sapore della condivisione, dell’amicizia e della gratitudine. Per questo, “rigenerazione” è la prima parola del nostro nuovo capitolo di vita, intitolato “Semi di Tuscia”.

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